Legge del Senato vuole criminalizzare l’uso di dispositivi per bloccare allarmi e radio della polizia: cosa c’è da sapere

Un recente disegno di legge del Senato statunitense mira a rendere illegale l’uso di dispositivi di jamming per interferire con allarmi di sicurezza e comunicazioni delle forze dell’ordine. Questi strumenti, sempre più diffusi tra i criminali, rappresentano una minaccia crescente per la sicurezza pubblica e privata. Scopriamo come funzionano, perché sono pericolosi e cosa prevede la nuova normativa.

Cosa sono i dispositivi di jamming e come funzionano?

I jammer di frequenza radio sono dispositivi elettronici che interferiscono con le comunicazioni wireless trasmettendo segnali sulle stesse bande di frequenza utilizzate da telefoni cellulari, allarmi antifurto e sistemi di comunicazione. Tecnicamente, funzionano generando un “rumore” elettromagnetico che sovrasta i segnali legittimi, rendendo impossibile la trasmissione e ricezione dei dati.

Questi dispositivi non sono una novità tecnologica. La loro origine risale alla Seconda Guerra Mondiale, quando venivano utilizzati per disturbare le comunicazioni nemiche. Oggi però sono diventati più accessibili al pubblico, più compatti e potenti. Un jammer moderno può bloccare segnali in un raggio che varia da pochi metri a centinaia di metri, a seconda della potenza.

Esistono diversi tipi di jammer:

Tipo Frequenze target Utilizzo comune
Wi-Fi jammer 2.4GHz e 5GHz Blocca reti wireless domestiche
Cellulari 800-1900MHz Interferisce con chiamate e SMS
GPS 1575.42MHz Disabilita sistemi di tracciamento

Personalmente trovo inquietante quanto sia semplice procurarsi questi dispositivi. Online si trovano con poche ricerche, spesso mascherati come “bloccatori di segnale per biblioteche” o “dispositivi per la privacy”. I prezzi variano da poche decine a migliaia di euro, a seconda della sofisticazione tecnologica.

L’aspetto più preoccupante è che questi strumenti, nati per scopi militari, stanno diventando un’arma nelle mani dei criminali comuni. Come dimostrano i recenti casi di cronaca, vengono sempre più utilizzati per facilitare furti e rapine, rendendo inutili i sistemi di sicurezza che molte famiglie e aziende considerano affidabili.

Perché questi dispositivi preoccupano le autorità?

Un caso emblematico ha spinto il senatore James Tomes a presentare il disegno di legge SB26: una coppia della contea di Vanderburgh, rientrata a casa una domenica pomeriggio, ha scoperto due ladri in azione con i propri sistemi di sicurezza completamente neutralizzati. L’analisi ha rivelato l’uso di un dispositivo in grado di bloccare non solo gli allarmi ma anche le comunicazioni della polizia durante l’intervento. “La potenza e la diffusione di questi strumenti stanno crescendo esponenzialmente”, ha dichiarato lo sceriffo Noah Robinson durante una conferenza stampa.

Negli ultimi mesi si sono moltiplicati gli episodi criminali che sfruttano questa tecnologia. In California, alcuni rapinatori hanno utilizzato apparecchiature sofisticate per disabilitare i sistemi di sorveglianza bancaria, mentre in New Jersey un tentativo di furto è stato facilitato dalla neutralizzazione remota di telecamere e telefoni. Le indagini hanno dimostrato che molti di questi dispositivi vengono acquistati online a prezzi accessibili, nonostante le recenti restrizioni imposte dalla FCC.

Le autorità italiane stanno monitorando con attenzione l’evoluzione di questa minaccia. “La capacità di interrompere le comunicazioni di emergenza rappresenta un pericolo per l’ordine pubblico”, ha sottolineato un portavoce del Viminale. Recenti simulazioni hanno dimostrato che anche sistemi di protezione avanzati possono essere compromessi da apparecchiature relativamente semplici, specialmente quando operano su frequenze non protette.

Qual è la situazione normativa attuale?

A livello federale negli Stati Uniti, i dispositivi jammer sono già vietati dalla Federal Communications Commission (FCC) in base al Communications Act del 1934. Questa legge federale proibisce la produzione, importazione, vendita e utilizzo di dispositivi che interferiscono intenzionalmente con le comunicazioni radio, con sanzioni che includono multe e persino il carcere.

Tuttavia, a livello statale la situazione è più frammentata. Attualmente solo 20 stati su 50 hanno leggi specifiche che penalizzano l’uso di questi dispositivi. Questa disparità legislativa ha creato vuoti normativi che i criminali hanno sfruttato, come dimostrano i recenti casi di furti con jammer in Indiana, California e New Jersey.

La proposta dell’Indiana (Senate Bill 26) mira proprio a colmare questo vuoto, allineando la normativa statale a quella federale. Il disegno di legge, dopo alcune modifiche, punirebbe non il semplice possesso ma l’uso illecito dei jammer per commettere reati. Una scelta ponderata per bilanciare sicurezza pubblica e libertà individuali.

Interessante notare come la tecnologia jammer, nata in ambito militare durante la Seconda Guerra Mondiale, sia oggi accessibile al pubblico. Su piattaforme come Amazon si trovavano dispositivi a partire da soli 25$, prima che venissero rimossi dopo le indagini della FCC.

Il dibattito in Senato ha evidenziato preoccupazioni su possibili usi legittimi, come genitori che vogliono limitare l’accesso a internet ai figli. Ma come ha osservato il senatore Tomes: “Non vedo perché qualcuno dovrebbe spendere soldi per questi dispositivi se non per gli scopi illeciti per cui sono progettati”.

Quanto sono diffusi questi dispositivi tra i criminali?

L’utilizzo criminale di dispositivi per il blocco dei segnali sta registrando un preoccupante aumento, con episodi che coinvolgono diverse aree degli Stati Uniti. A Los Angeles, gruppi organizzati hanno sfruttato queste tecnologie durante rapine in istituti bancari, neutralizzando temporaneamente i dispositivi di sicurezza e le comunicazioni. In un altro caso, in New Jersey, malintenzionati hanno interrotto le connessioni domestiche durante un tentativo di furto, impedendo l’attivazione dei sistemi di allarme.

Gli esperti di sicurezza evidenziano come i moderni impianti wireless presentino vulnerabilità specifiche a tali attacchi. “La dipendenza dalle tecnologie radio rende questi sistemi esposti a interferenze mirate”, osserva un esperto del settore. “La comunicazione tra sensori e unità centrali può essere facilmente compromessa”.

Di seguito alcuni esempi recenti:

Area geografica Natura del crimine Tecnologie compromesse
Los Angeles Assalti a istituti finanziari Dispositivi di sicurezza, reti di comunicazione
New Jersey Intrusione in abitazioni Reti domestiche, dispositivi mobili
Contea di Vanderburgh Accessi illegittimi Sistemi di sorveglianza, apparecchiature informatiche

La facilità di reperimento di questi strumenti costituisce un ulteriore elemento critico. Sebbene proibiti, risultano disponibili attraverso canali online a costi contenuti, spesso grazie a venditori che operano al di fuori dei controlli normativi. Modelli elementari sono reperibili per cifre inferiori a 50 dollari, diventando accessibili a un’ampia gamma di soggetti.

La crescente diffusione di tecnologie che possono minare la sicurezza collettiva e individuale rappresenta una sfida significativa per le autorità e i legislatori.

Quanto costa un jammer e dove si compra?

I disturbatori di segnale, noti anche come jammer, variano notevolmente di prezzo in base alla tecnologia utilizzata e alla potenza del dispositivo. Ecco una panoramica dei costi e della disponibilità:

Tipo di Jammer Fascia di Prezzo Disponibilità
Modelli base (Wi-Fi/Bluetooth) 25-100€ Piattaforme online, spesso da venditori cinesi
Dispositivi multifrequenza 100-500€ Mercato grigio, siti specializzati
Jammer professionali Oltre 1000€ Difficili da reperire, richiedono contatti specifici

La facilità con cui si possono acquistare questi dispositivi è preoccupante. Basta una semplice ricerca online per trovare decine di offerte, anche se la maggior parte viene rimossa rapidamente una volta segnalata. Durante le mie ricerche, ho constatato che molti annunci scompaiono nel giro di pochi giorni, per poi riapparire con account diversi.

È interessante notare come il mercato dei jammer rifletta la domanda: i modelli più economici, spesso poco potenti, sono quelli più diffusi tra i privati, mentre i dispositivi professionali – usati principalmente da enti governativi o militari – rimangono fuori dalla portata della maggior parte delle persone.

Quali sono le eccezioni previste dalla nuova legge?

Durante l’audizione in commissione, alcuni senatori hanno sollevato dubbi riguardo a potenziali applicazioni legittime di questi strumenti, come ad esempio il controllo parentale sull’accesso a internet. Per rispondere a queste preoccupazioni, il testo legislativo è stato rivisto per concentrarsi specificamente sugli impieghi illeciti, eliminando ogni riferimento a sanzioni per il mero possesso.

Il principale sostenitore della proposta ha sottolineato: “Questi apparecchi rappresentano strumenti altamente specializzati, il cui valore e funzionalità sono direttamente collegati a capacità di interruzione delle comunicazioni. Difficile immaginare scenari d’uso legittimo per privati cittadini”.

La formulazione definitiva del provvedimento stabilisce:

Condotte sanzionate Esclusioni
Utilizzo finalizzato ad attività criminali Detenzione senza impiego attivo
Commercializzazione e realizzazione Impieghi istituzionali autorizzati
Alterazione di servizi essenziali Dispositivi regolamentati

Questo approccio equilibrato dimostra come sia possibile conciliare esigenze di pubblica sicurezza con il rispetto delle libertà personali, creando un quadro normativo efficace senza penalizzare comportamenti non dannosi. Una soluzione che riflette la capacità di adattamento del legislatore alle sfide poste dalle innovazioni tecnologiche.

Quali sono le sanzioni previste?

Il disegno di legge approvato dal Senato dell’Indiana introduce sanzioni specifiche per l’uso di dispositivi jammer a scopo criminale. Mentre il testo definitivo è ancora in fase di elaborazione, le possibili pene includono:

  • Multe: Importi variabili in base alla gravità dell’infrazione
  • Reclusione: Periodi detentivi commisurati al danno causato
  • Confisca dei dispositivi illegali

Queste sanzioni si allineano alla normativa federale statunitense, che già dal 1934 (Communications Act) vieta produzione, vendita e utilizzo di jammer radio. Interessante notare come 20 stati americani abbiano integrato leggi specifiche a livello locale.

Un caso emblematico è quello verificatosi in Vanderburgh County, dove ladri hanno disabilitato sistemi di sicurezza domestici e persino i computer della polizia durante un furto. “I jammer moderni coprono un ampio spettro di frequenze e sono purtroppo accessibili”, ha commentato lo sceriffo locale Noah Robinson.

Particolare attenzione viene posta sulla vulnerabilità dei sistemi wireless: “Molti allarmi domestici economici funzionano via radiofrequenza – spiega Robinson – diventando facili bersagli per questi dispositivi”.

Il dibattito in Senato ha evidenziato posizioni contrastanti: alcuni legislatori si sono chiesti se sanzionare anche usi “innocui” (come bloccare segnali ai figli), ma il senatore Tomes ha ribadito che “non esiste motivo legittimo per possedere tali strumenti”.

La versione finale del disegno di legge, dopo due emendamenti, punisce solo l’uso criminoso e non il mero possesso, bilanciando esigenze di sicurezza e libertà individuali.

Cosa succede a livello internazionale?

In Pakistan, le autorità hanno adottato misure rigorose per contrastare l’impiego indiscriminato di dispositivi di interferenza radiofonica, noti come jammer. Il Comitato Permanente del Senato ha evidenziato rischi significativi per la salute pubblica e la sicurezza nazionale legati a questi apparecchi. Oltre a generare emissioni elettromagnetiche potenzialmente nocive, tali dispositivi compromettono il regolare funzionamento dei servizi di emergenza, creando situazioni potenzialmente pericolose per la popolazione.

Nel corso di una recente sessione del Comitato, presieduta dal senatore Rana Maqbool Ahmad, è emerso un quadro allarmante: nonostante il divieto vigente, numerose organizzazioni pubbliche e private continuano a installare questi sistemi senza le dovute autorizzazioni. Il Frequency Allocation Board (FAB), organismo preposto al controllo dello spettro radiofonico nel paese, ha registrato più di 4.000 infrazioni nel solo ultimo anno fiscale.

Le implicazioni vanno ben oltre la semplice illegalità. Come sottolineato dalla senatrice Rukhsana Zuberi, l’esposizione continuativa a queste emissioni può avere conseguenze negative sul benessere fisico, contribuendo inoltre all’aumento dell’inquinamento elettromagnetico. Il presidente del Comitato ha evidenziato come il deterioramento delle reti di comunicazione, causato da questi dispositivi, stia provocando un crescente malcontento tra i cittadini, sempre più frustrati dalle continue interruzioni del servizio.

Per affrontare questa problematica, le istituzioni pakistane stanno implementando un sistema di mappatura territoriale degli apparecchi installati e potenziando le attività di verifica. L’iniziativa mira a garantire che l’utilizzo di questa tecnologia rimanga circoscritto esclusivamente a soggetti autorizzati, minimizzando così i potenziali pericoli per la comunità e preservando l’integrità dei sistemi di comunicazione vitali.

Domande frequenti

I jammer sono già illegali?

Sì, a livello federale negli USA sono vietati dal 1934, ma molti stati non hanno leggi specifiche che ne penalizzano l’uso.

Perché una legge statale se esiste già il divieto federale?

La norma statale darebbe alle autorità locali maggiori strumenti per perseguire questi reati senza dover ricorrere sempre alla giustizia federale.

Quali dispositivi possono essere bloccati dai jammer?

Telefoni cellulari, allarmi wireless, sistemi di videosorveglianza, radio delle forze dell’ordine e qualsiasi dispositivo che utilizzi comunicazioni radio.

Esistono usi legittimi dei jammer?

Alcuni governi li usano per motivi di sicurezza nazionale, ma per i privati cittadini non sono previsti usi autorizzati.