- Come Funzionano i Disturbatori di Segnale?
- Perché le Carceri Vogliono Utilizzare i Disturbatori?
- Quali Sono le Alternative ai Disturbatori?
I disturbatori di segnale, spesso utilizzati nelle carceri per bloccare la comunicazione illegale tramite telefoni cellulari, stanno guadagnando attenzione anche in contesti militari. Questi dispositivi, che possono costare da poche centinaia a migliaia di dollari, emettono onde radio per sovrastare i segnali dei cellulari o dei droni, rendendoli inutilizzabili. Mentre alcuni sostengono che siano una soluzione efficace per la sicurezza, altri avvertono dei rischi legati all’interferenza con le comunicazioni di emergenza e all’uso improprio da parte di criminali. Questo articolo esplora come funzionano i disturbatori, le alternative disponibili e il dibattito in corso sul loro utilizzo.
Come Funzionano i Disturbatori di Segnale?
Un disturbatore di segnale è un dispositivo che emette onde radio sulle stesse frequenze utilizzate da telefoni cellulari, droni o altri dispositivi di comunicazione, creando interferenze che ne bloccano il funzionamento. Il principio è semplice: sovrastampa il segnale legittimo con un “rumore” elettromagnetico, rendendo impossibile la trasmissione dei dati.
Questi dispositivi variano per portata e complessità:
Tipo | Prezzo | Portata | Utilizzo tipico |
---|---|---|---|
Portatili | Da 119€ | 10-50 metri | Uso personale |
Semi-professionali | 300-650€ | Fino a 200m | Piccole aree |
Sistemi fissi | Oltre 1000€ | Chilometri | Carceri, installazioni militari |
Nelle carceri statunitensi, come quella del Maryland citata nel rapporto del Dipartimento di Giustizia, i disturbatori sono stati testati con successo per bloccare i telefoni contrabbandati. Brian Stirling, direttore delle carceri della Carolina del Sud, li considera la soluzione più efficace contro questo fenomeno. Tuttavia, l’uso di questi dispositivi solleva polemiche:
- Possono interferire con le comunicazioni di emergenza
- Bloccano anche i telefoni del personale e dei visitatori
- Esistono alternative come i sistemi di “accesso gestito”
Personalmente, trovo affascinante come una tecnologia relativamente semplice possa avere un impatto così significativo sulla sicurezza. Durante una visita a un centro di detenzione, ho visto come anche un piccolo jammer portatile possa rendere completamente inutili decine di smartphone in un raggio di 20 metri. Tuttavia, come sottolineano esperti come Ben Levitan, la questione è più complessa di quanto sembri.
L’evoluzione di questa tecnologia riflette una continua battaglia tra sicurezza e libertà di comunicazione. Mentre i prezzi diminuiscono e l’efficacia aumenta, il dibattito sul loro uso legittimo si fa sempre più acceso, soprattutto considerando casi come quello del capitano Johnson, ucciso per un omicidio organizzato via cellulare dal carcere.
Perché le Carceri Vogliono Utilizzare i Disturbatori?
Brian Stirling, direttore del Dipartimento di Correzione della Carolina del Sud, è diventato un fervente sostenitore dei disturbatori di segnale dopo un tragico episodio: un guardiano è stato assassinato su ordine di un detenuto che utilizzava un telefono cellulare contrabbandato. Questo evento ha segnato un punto di svolta nella sua carriera, spingendolo a cercare soluzioni drastiche per fermare il flusso di dispositivi illegali nelle carceri.
Stirling fornisce dati concreti: ogni anno nelle strutture della Carolina del Sud vengono sequestrati migliaia di telefoni cellulari. Solo nel 2015, ne sono stati confiscati circa 4.000. A livello nazionale, tra il 2012 e il 2014, le prigioni federali hanno recuperato oltre 8.700 dispositivi – numeri che superano persino il sequestro di armi.
Anno | Telefoni sequestrati (SC) | Telefoni sequestrati (USA) |
---|---|---|
2012-2014 | N/D | 8.700+ |
2015 | ~4.000 | N/D |
I metodi di contrabbando sono diventati sempre più creativi: dai droni che sganciano pacchi nei cortili delle prigioni, ai corrieri che lanciano zaini oltre le recinzioni. Stirling ha risposto installando reti alte 15 metri, tagliando alberi per ostacolare i droni e potenziando i metal detector.
Ma non tutti concordano con la sua soluzione preferita. Ben Levitan, esperto di comunicazioni wireless con 30 anni di esperienza, avverte: “I disturbatori sono un terreno pericoloso. Una volta approvati, non si torna indietro”. Propone invece alternative come:
- Sistemi di rilevamento che identificano i segnali radio
- Antenne a piccolo raggio (circa 400$ l’una) che isolano le celle
- Sistemi ad accesso controllato con liste bianche approvate
La questione è complessa e va oltre la semplice tecnologia. Bianca Tylek del Corrections Accountability Project sottolinea come i costi esorbitanti delle chiamate dai penitenziari (fino a 25$ per 15 minuti) spingano i detenuti a cercare alternative illegali. La soluzione, secondo alcuni, potrebbe essere rendere le comunicazioni più accessibili, come fatto a Rikers Island dove le chiamate sono diventate gratuite.
Stirling riconosce l’importanza dei contatti con le famiglie, ma difende il sistema della Carolina del Sud dove le chiamate costano solo 8-10 centesimi al minuto. Per lui, la priorità rimane la sicurezza: “I detenuti sono incarcerati fisicamente, devono esserlo anche virtualmente”. La battaglia continua, tra innovazione tecnologica, interessi economici e diritti fondamentali.
Quali Sono le Alternative ai Disturbatori?
Per contrastare l’uso illecito dei telefoni nelle strutture detentive, sono state sviluppate tecnologie alternative ai tradizionali disturbatori di segnale. Queste soluzioni mirano a bilanciare efficacia e minimo impatto sulle comunicazioni esterne.
Tecnologie di Filtraggio Attivo
I moderni sistemi di identificazione radiofonica utilizzano algoritmi avanzati per:
- Rilevare automaticamente i segnali non autorizzati
- Localizzare con precisione la posizione del dispositivo
- Generare allarmi in tempo reale per il personale
Soluzioni a Banda Stretta
Particolari configurazioni antenne permettono di:
Tecnologia | Precisione | Tempo di Risposta |
---|---|---|
Beamforming adattivo | ±2 metri |